
Le Giornate FAI d’Autunno 2025 a San Giorgio Canavese, Bollengo, Ciriè e Mathi
Sabato 11 e domenica 12 ottobre con orario 10 - 13 e 14 - 18 (ultimo ingresso 17.30)
(San Giorgio Canavese 2 ottobre 2025)
La Delegazione FAI di Ivrea e Canavese e il Gruppo Giovani offrono ai visitatori delle Giornate FAI di Autunno 2025 la visita del Castello nella sola domenica 12 ottobre e del ricchissimo borgo storico di San Giorgio Canavese con le quattro chiese, il museo etnografico con la famosa macchina Michela, una passeggiata lungo il canale Caluso e nelle vigne, Il Santuario di Misobolo con la Tomba della cantante Teresa Belloc e la possibilità di visitare due cantine produttrici di vini canavesani e la storica pasticceria Roletto.
Altra apertura a Bollengo dove sarà possibile visitare la Chiesa Parrocchiale e la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo collocata lungo la Via Francigena; più distante dall'abitato, in posizione panoramica, il noto Ciucarun, torre campanaria di epoca romanica unica presenza dell'antico abitato di Paerno.
Inoltre, il Gruppo FAI di Cirié e Lanzo questo anno propone aperture di luoghi di interesse a Cirié e Mathi. Saranno visitabili Palazzo D’Oria a Cirié e la Cartiera di Mathi dove Don Bosco fondò la prima legatoria salesiana.
Come sempre, fondamentale la collaborazione con le Amministrazioni e i Sindaci di San Giorgio Canavese,
Bollengo e le associazioni locali. Tutte le visite sono curate come tradizione dagli "Apprendisti Ciceroni", cioè studenti del Liceo
Classico Linguistico Statale "C. Botta", del Liceo Scientifico Statale "A. Gramsci" di Ivrea, dell’Istituto di Istruzione Superiore
"A. Moro" di Rivarolo Canavese, dell’Istituto di Istruzione Superiore “P. Martinetti” di Caluso e gli Istituti di Istruzione Superiore "Tommaso D'Oria" e “Fermi-Galilei” di Ciriè, a cui la Delegazione estende un particolare ringraziamento.
Saranno affiancati dai volontari locali che si ringraziamo per la fattiva disponibilità.
Gli orari di apertura:
- S. Giorgio Castello: domenica 12 ottobre orario 10-13 e 14-18 ultimo ingresso 17.30
- S. Giorgio Parrocchiale S. Maria Assunta:
sabato 11 ottobre orario 10-13 e 14-18 ultimo ingresso 17.30,
domenica 12 orario 11-13 e 14-18 ultimo ingresso 17.30
- S. Giorgio Chiesa S. Felice, Chiesa Dell'immacolata Concezione, Chiesa Santa Marta:
sabato 11 ottobre orario 10-13 e 14-18 ultimo ingresso 17.30,
domenica 12 orario 10-13 e 14-18 ultimo ingresso 17.30
- S. Giorgio Santuario del Misobolo e Tomba Teresa Belloc:
sabato 11 ottobre orario 10-13 e 14-18 ultimo ingresso 17.30, domenica 12 orario 10-13 e 14-18 ultimo ingresso 17.30
- S. Giorgio Museo Etnografico:
sabato 11 ottobre orario 10-13 e 14-18 ultimo ingresso 17.30, domenica 12 orario 10-13 e 14-18 ultimo ingresso 17.30
- Bollengo Chiesa Parrocchiale Sant’Eusebio Vescovo:
sabato 11 ottobre orario 10-13 e 14-18 ultimo ingresso 17.30, domenica 12 orario 14-18 ultimo ingresso 17.30
- Bollengo Chiesa SS Pietro e Paolo:
sabato 11 ottobre orario 10-13 e 14-18 ultimo ingresso 17.30, domenica 12 orario 10-13 e 14-18 ultimo ingresso 17.30
- Cirié Palazzo D’Oria:
sabato 11 ottobre orario 14.30-18 ultimo ingresso 17.30, domenica 12 orario 10-12.30 e 14.30-18 ultimo ingresso 17.30
- Mathi Luoghi di Don Bosco nella Cartiera Ahlstrom:
sabato 11 ottobre orario 14.30-18 (partenze visite alle ore 14.30; 15.20; 16.10; 17.00) ultimo ingresso 17.00, domenica 12 orario 10-12.30 e 14.30-18 (partenze visite alle ore 10.00; 10.50; 11.40 e 14.30; 15.20; 16.10; 17.00) ultimo ingresso 17.00.
Conferenza a Bollengo sabato 11 ottobre alle ore 16 su “Architetture e tradizioni religiose del Canavese” presso la
Sala Nuova Torre, Via P. Cossavella 2, Bollengo.
Sulla tradizione delle Carità in Canavese, con la partecipazione della Presidente dell’Ecomuseo AMI Laura Salvetti e dell’Arch. Matteo Enrico, autore del saggio edito da Atena del Canavese oltre che delle realtà parrocchiali di Bollengo,
Cortereggio di S. Giorgio, Montanaro, con esposizione delle carità.
Conferenza a S. Giorgio domenica 12 ottobre alle ore 16.30 su “Il Canale di Caluso, l’acqua che ha plasmato la storia e il territorio” presso il teatro comunale Teresa Belloc Via Piave 16, San Giorgio Canavese.
Sulle vicende storiche e sociali che hanno portato alla valorizzazione del Canale Caluso e l’importanza della gestione
delle acque nel territorio del Canavese, con il coinvolgimento del Consorzio Canale Demaniale di Caluso.
Sarà possibile percorrere la strada lungo il canale di Caluso nel tratto di San Giorgio Can.se e vedere le Bocche
settecentesche e il ponte in ferro.
SAN GIORGIO CANAVESE – CASTELLO
All'inizio dell'Ottocento l'ultimo intervento al castello che rimase da allora quale lo vediamo oggi: un grande edificio residenziale con due facciate assai diverse nelle prospettive di levante e di ponente.
Nella parte alta del giardino un piccolo elegante padiglione (la "Gloriette"), presumibilmente fatto costruire in occasione dei grandi lavori effettuati all'inizio del '700. La visita durante la giornata FAI di domenica 12 ottobre vi porterà alla scoperta degli
affascinanti spazi interni e del meraviglioso parco con il Ninfeo del Castello Biandrate, che ha ospitato parte delle riprese della fiction "Elisa di Rivombrosa".
Si consiglia la visita al Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio, palazzo cittadino dei conti Biandrate, organizzata dalla Delegazione di Torino. Locali accessibili a disabili

SAN GIORGIO CANAVESE – PARROCCHIALE S. MARIA ASSUNTA, CHIESE DI SAN FELICE, IMMACOLATA
CONCEZIONE E SANTA MARTA
Si ritiene che la chiesa sia stata edificata nel corso del XIV secolo nella piazza centrale del paese, come è testimoniato dal campanile romanico, tutt'ora esistente di quest'epoca. Ne esiste riferimento preciso nell'atto citato del 1385 con cui Guidetto e Giorgio Biandrate costituiscono loro arbitro Amedeo VII di Savoia per le controversie col comune; l'atto è stipulato "in curte domus ecclesiae Sanctae Mariae" in San Giorgio, cioè nel sagrato cintato dell'attuale parrocchia.
E' rimasta immutata la lunetta dipinta nel 1537 da Fermo Stella da Caravaggio, contornata da otto apostoli e dalle parole poetiche della legenda apostolica. L'interno della Chiesa riserva al visitatore diverse importanti opere d'arte: il simbolo del paese, San Giorgio che uccide il drago, della scuola di Defendente Ferrari e una Madonna in trono con bimbo della scuola di Gian Martino Spanzotti.
La Chiesa di San Felice (via Umberto I, 1), detta "di Ritania" (Confraternita della Trinità), era inizialmente dedicata a San Lorenzo e poi anche all'Esaltazione della Croce e infine a San Felice. E' un edificio poco caratterizzato all'esterno, ma dotato all'interno di una ricca decorazione barocca. Venne costruito all'inizio del '600. La Chiesa dell’Immacolata Concezione (vicolo concezione, 2) è anch'essa una costruzione del primo barocco edificata attorno al 1610 dalla Confraternita omonima. L'arioso interno è arricchito da numerosi quadri d'epoca.
Assai notevole l'altare principale. La Chiesa di Santa Marta (Piazza Matteo Pescatore, 22A) come le altre due chiese cantonali, fu edificata ad iniziativa delle Confraternite tra il '500 ed il '600. Essa fu la prima a nascere a cura della Confraternita della
Misericordia, dedicata anche a San Giovanni Decollato, San Rocco e San Celestino.
Parrocchiale accessibile a disabili, le altre Chiese non accessibili a disabili.

SAN GIORGIO CANAVESE - SANTUARIO DEL MISOBOLO E TOMBA DI TERESA BELLOC
Il Santuario di Misobolo è meta di pellegrinaggi e di passeggiate domenicali. Esisteva qui un villaggio fortificato che per cause sconosciute venne abbandonato tra il XIV ed il XV secolo. Sulle reali cause della scomparsa del villaggio esistono varie ipotesi tra loro divergenti. E' probabile che il motivo determinante dell'abbandono non sia neppure di natura bellica, ma più semplicemente una delle frequenti pestilenze del tempo.
La tomba della cantante Teresa Ottavia Faustina Trombetta, in arte Teresa “Belloc Giorgi” (1784-1855), celebre contralto lirica rossiniana, risale agli anni Quaranta dell'Ottocento. Si trova accostata alla Cappella del Santuario di Misobolo. L'edicola si presenta a forma rettangolare; dall'esterno presenta un decoro murario a lesene, con trabeazione classica ed è coperta da un tetto in lose di pietra. L'interno non presenta decorazioni murarie significative, ma solamente due lapidi commemorative in marmo bianco. Teresa Belloc debutto` al teatro Carignano nel 1801.
La sua carriera la porto` ad esibirsi per vent'anni alla Scala, nonche´ a Parma, Trieste, Parigi e Londra. Il motivo per il quale si trova qui e` che Teresa visse in una lussuosa villa situata a San Giorgio. Oggi, tale edificio si chiama Villa Malfatti, nota anche per
riprese di fiction e film. Dopo essersi ritirata dalle scene nel 1828, Teresa Belloc Giorgi mori` a San Giorgio nel 1855.
Per raggiungere il Santuario, la strada costeggia i vigneti di Erbaluce e alcune Cantine. L'Erbaluce di Caluso è una DOCG riservata ad alcuni vini la cui produzione è consentita nelle province di Torino, Biella e Vercelli.
La maggior produzione si svolge sulle colline intorno a Caluso, in Canavese. Il vitigno deve il suo nome alla leggenda di Albaluce,
una ninfa nata dall’amore impossibile tra l’Alba e il Sole. La bellezza di Albaluce spinse l’uomo a offrirle ogni sorta di omaggio. Privatosi di ogni sostentamento, l’uomo ricercò nuove terre fertili deviando il corso del lago che però travolse ogni cosa seminando morte. Il dolore fu tale che dalle lacrime di Albaluce stillate in terra nacquero tralci di vite dai dolci frutti, un’uva bianca dal nome Erbaluce.
Locali non accessibili a disabili.

SAN GIORGIO CANAVESE - MUSEO ETNOGRAFICO
Collocato nella casa natale dello storico Carlo Botta (1766-1837), il museo illustra la vita e le attività agricole e artigianali del passato in S. Giorgio Canavese (da cui il nome “le nostre radici”) con strumenti di lavoro, ricostruzioni di ambienti e abbigliamento dell'epoca.
E' un'imponente raccolta di documenti della cultura materiale, tra i quali spiccano un curioso “raddrizza-corna” e 2 esemplari originali dell'ottocentesca macchina fono stenografica del sangiorgese Antonio Michela che, in versione aggiornata, è ancora oggi utilizzata nel parlamento italiano.
Nel Museo è esposta la macchina Michela, invenzione dell’Antonio Michela Zucco. La genialità del sistema, che consiste
nella diversa combinazione di soli sei comunissimi segni con i quali si ottengono le sillabe dell'alfabeto e di conseguenza
le sillabe, sta nella semplicità e nella chiarezza, caratteristiche che permisero e permettono tuttora alte velocità di registrazione.
Nel 1878 la macchina ottenne il brevetto italiano e nel 1879 quello statunitense dell'U.S. Patent Office. Alla grande Esposizione Universale di Parigi del 1878 le fu assegnata solo la medaglia d'argento e non d'oro, non avendo voluto l'inventore pubblicare le particolarità tecniche dell'invenzione. Nel 1881 vinse la medaglia d'oro alla Esposizione di Milano e nel 1884 a quella di Torino.
Locali accessibili a disabili

BOLLENGO - PARROCCHIALE SANT’EUSEBIO VESCOVO, CHIESA SS PIETRO E PAOLO, CIUCARUN
La CHIESA PARROCHIALE DI SANT'EUSEBIO attuale fu costruita fra il 1834 e il 1838, su disegno dell'Ing. Architetto
Giovanni Pezzetti di Ivrea, e successivamente furono realizzate la nuova sacrestia e le opere di finitura. Di stile basilicale
antico, decorata a stile corinzio, con tre navate sostenute da pilastri prismatici e da colonne a ricordare lo slancio dei
fedeli che la costruirono con il loro lavoro manuale e con le loro oblazioni.
Di particolare pregio sono: il ricco pulpito con i
bassorilievi della vita e del martirio di S. Eusebio; il battistero del 1879, di marmo sormontato e chiuso da una piramide in
noce e due statue in legno dorato che rappresentano il battesimo di Gesù; gli altari, fra cui l'altare maggiore in marmo
dedicato alla Beata Vergine Assunta e a S. Eusebio.
La CHIESA DEI SANTI PIETRO E PAOLO (strada Piane Inferiori 2) costruita intorno all'anno 1000, sorgeva nel villaggio di Pessano e presenta un campanile in posizione centrale, secondo la cosiddetta tipologia clocher porche (campanile androne); l'interno presenta invece un'unica navata absidata, divisa in due campate da un ampio arco.
Sulle paretiinterne vi sono resti di affreschi risalenti al XV secolo; in particolare, nella parte sinistra dell'abside è possibile ammirare una figura mutila di san Giorgio di cui si vede una gamba ricoperta da armatura con la coda del drago, mentre a destra, entro un riquadro, sono visibili due santi di cui probabilmente a sinistra san Giovanni Battista coperto di pelli e a destra un santo con mantello e cappuccio. Il campanile, alto sei piani, presenta cinque campiture delimitate da lesene e da archetti pensili; alla feritoia del terzo piano succedono nell'alzato una monofora e due ordini di bifore.
E' raggiungibile e visitabile all'esterno il CIUCARUN, com'è chiamato il campanile di San Martino di Paerno, che è tutto ciò che resta dell'antico abitato di Paerno. Si tratta di una torre campanaria in stile romanico databile tra l'XI ed il XII secolo ornato da bifore all'ultimo piano e dotato di feritoie. Edificato sulla Serra Morenica di Ivrea su un pianoro di proprietà privata nei pressi del comune di Bollengo, gode di una vista mozzafiato sul paesaggio circostante.
Locali non accessibili a disabili.

CIRIÉ – PALAZZO D’ORIA
L’apertura del Palazzo Doria nelle Giornate FAI rappresenta un’occasione rara per scoprire una dimora normalmente chiusa al pubblico. Qui si intrecciano le vicende di una grande famiglia genovese trapiantata in Piemonte e la storia di Ludovica di Savoia, che fece del palazzo un rifugio personale lontano dalla rigidità della corte torinese.
I visitatori possono ammirare ambienti e decorazioni che raccontano l’incontro tra committenza nobiliare e modelli ducali, oltre al parco che un tempo ospitava le passeggiate della principessa. L’eccezionalità sta nella possibilità di rivivere uno spazio
intimo di potere e villeggiatura, che riflette al contempo la dimensione pubblica e privata della nobiltà sabauda.
Locali accessibili a disabili. .

MATHI – LUOGHI DI DON BOSCO NELLA CARTIERA AHLSTROM
La nascita della prima legatoria salesiana è un momento di grande importanza per Don Bosco. Tuttavia, il suo obiettivo
era ben più ampio: progettava di gestire in proprio l’intero ciclo della produzione editoriale, proponendosi come editore
cattolico a tutto tondo.
Agli inizi del 1862 Don Bosco riuscì finalmente ad avviare il proprio progetto: nel giro di pochi anni la tipografia dell’Oratorio immise sul mercato una grande quantità di libri.
Fu poi l’Esposizione Generale del 1884, svoltasi a Torino, a dare l’opportunità a Don Bosco di mostrare a tutti l’alto livello raggiunto in campo tipografico ed editoriale. In quei mesi, infatti, era prevista la consegna a Mathi di una nuova macchina ordinata alla ditta Escher-Wyss di Zurigo. Si decise di installare temporaneamente i macchinari presso un’apposita galleria, dove poter esporre al pubblico l’intero processo. Alla fine, la giuria dell’Esposizione assegnò alla Società Salesiana la medaglia d’argento, ma Don Bosco la rifiutò, considerando il giudizio del pubblico il miglior riscontro per l’impegno profuso nell’arte tipografica.
Nella casa edificata all’interno della cartiera ancora oggi sono custoditi gli ambienti utilizzati dal santo. Un quadretto ottocentesco appeso al muro della camera da letto così recita: «Nel venir a visitare la Cartiera, provò la necessità di offrire riposo talvolta alle stanche sue membra in questa stanza che perciò chiamasi: camera di D. Bosco». Nella stanza attigua, collegata con una ruota passavivande, si conserva un ritratto del santo del noto pittore Giuseppe Rollini, datato 1889
Locali non accessibili a disabili
Si ringraziano la Protezione Civile, la CRI, i Comuni di San Giorgio Canavese, Bollengo, Cirié e Mathi,
gli istituti di istruzione superiore e licei, i professori e i dirigenti degli istituti, le associazioni coinvolte,
la Direzione e i dipendenti della Cartiera Ahlstrom di Mathi, le Volontarie e i Volontari FAI legati alla nostra Delegazione da passione e interesse.

